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Benvenuto 2024

Benvenuto si fa per dire, visti tutti i bagagli di acerrime bruttezze che ti trascini dietro, ma ti accogliamo sempre col barlume della speranza che qualcosa cambi.

Quand’eravamo bimbi, lo iato “IA” (con la “a” nasale e gutturale) era il verso dell’asino, oggi è l’acronimo dell’Intelligenza Artificiale.

Abbiamo scelto questo tema per l’incoming 2024 perché si stanno consumando fiumi d’inchiostro e anni luce di bla-bla.

Il borbottio del vento sospinge due partiti: quello del Timore e quello dell’Opportunità. Chi votare? Dipende da come viene creata e utilizzata.

Il popolo tuona sul tasto della paura memore di quei telai di fine settecento che tante vittime fecero ma riuscirebbe a capire che forse potrebbe aiutarci a sconfiggere il tumore? Cambia solo una lettera da Timore a Tumore ma dal buio si passa alla luce.

In passato e sempre, una consistente parte del progresso tecnologico ha migliorato la qualità della vita dell’uomo; però non possiamo nasconderci gli usi distorti o gli effetti collaterali.

Nel quotidiano, quando si cerca qualcosa su GOOGLE in pratica si usa una proto Intelligenza Artificiale, che è spesso utile.

Allora proseguiamo nella ricerca dell’artificiale, ma ricordiamoci che l’abbiamo sempre e solo fatta col nostro cervello: attenti di non scoprire che stiamo reinventando il cervello umano.

Perché sia un’Opportunità, occorre che dalla ricerca nasca un prodotto etico e socialmente utile e soprattutto non dimentichiamoci che il nostro cervello ha ancora delle potenzialità inestimabili purché vi sia bandito il male.

Allora cominciamo ad usare, bene, quello che già c’è, in attesa dell’altro che un giorno verrà.

Con questo vaticinio auguriamo a tutti

Un Buon Anno 2024.

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